Finibus Terrae

 

 

 

      Verso Nostra Signora De Finibus Terrae

 

Prima di cominciare. Mi sorprendevo di pensare a questo viaggio piuttosto come a un trasferimento temporaneo di residenza da nord a sud per il periodo estivo. Ignoravo la ragione di questo smarrimento di realtà, forse era un presentimento del tempo oppure un desiderio, un bisogno. Quello che non potevo immaginare prima di partire erano i cambiamenti che durante il viaggio si sarebbero avverati, e con quali nuove prospettive per la mia vita avrei fatto ritorno.
 

* * *

 

 

L’immensità luminosa che non finiva di venire – di giorno, di notte. La stessa gioia inquieta che si prova nell’attesa di un bambino.

 

 

 

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Bonaccia di scirocco di mattino presto. Otranto, riviera degli Haethey

 

 

 

 
Bianco e immoto il silenzio del giorno, Otranto vive immersa nella luce del sole.
 
Io — è smarrito in questa prima libertà
in questo incantamento.

 

 

 

 

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Il molo del porto in primo piano e sullo sfondo la torre della Serpe. Otranto, costa sud

 

 

 

La riviera nord del golfo di Otranto porta il nome degli Haethey, forse le più antiche genti del luogo provenienti dai Balcani. Questa parte dell’abitato è fuori dal borgo antico, con le sue costruzioni degli anni Quaranta fino a giungere ai condomini più recenti.
Qui abbiamo preso in affitto un appartamento con tante stanze e i balconi che si affacciavano in ogni direzione sul mare.

 

 

 

 

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Il centro abitato intorno alla cattedrale. Otranto

 

 

 

Scirocco. Senza soluzione di continuità : come in cielo così in terra.
E’ anche il nome di una palpabile distesa, inoperosa e insorta, che viene dal mare con la nascita del giorno. Illumina dov’era prima un orizzonte, e fino al fondo dei pensieri. Il tempo : perduto.

 

 

 

 

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La piazza della villa ( i giardini ) con i pali delle luminarie per la festa dei Martiri. Otranto
 

 

 

Delle immagini qualcosa mi accompagna. Come una scia, un avanzo di luce che non finisce di cercare l’adatta densità per divenire visione. Oppure un principio di realtà che continua a dimorare nella sua metamorfosi.
 
Forse, di notte, era stata del mare la risacca nell’orecchio. Nel sonno l’attesa del respiro delle maree, questo modo che ha il mare d’inscriversi nell’universo.

 

 

 

 

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Il levare di luna nella sera sul mare. Otranto
 

 

 

E’ buio. E’ blu. Del tempo abbiamo perso ogni distanza per guadagnare lento e denso un alternarsi primitivo : di luce, e buio.
 
E’ notte — è tutto.

 

Otranto
Estate 2012